Recensioni Libri

Recensioni libri: Emma B., Sabrina Campolongo.

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Ormai è passato qualche tempo da quando ho conosciuto gli amici di Pagina Uno e devo dire che vedere uno di seguito all’altro i loro titoli in libreria mi rende proprio una lettrice contenta.

Emma B. è la rivisitazione moderna di Madame Bovary. Emma è sulla quarantina, una bella donna, con due figli da matrimoni diversi. La sua vita brianzola però le risulta stretta. Infatti bazzica i siti di alta moda per comprare capi firmati a prezzi stracciati per sentirsi più vicina a quel mondo patinato che ammira. Quando, durante una crociera ottenuta in regalo dal marito Eugenio (un buon uomo, ma poco interessante…) scopre l’incredibile talento canoro di Elisa, la figlia quindicenne, punta immediatamente a “sfruttarlo” il più possibile, iscrivendo la figlia ai provini di un talent. Ma Elisa è giovane, forse troppo, presa da un amore adolescenziale che le sembra immenso mentre è solo una bolla di sapone. Ma Emma non vede, non sente, tutta presa dai suoi propositi per salvare tanto se stessa quanto la sua talentuosa figlia dal grigiore di un’esistenza di provincia.

Questo è il secondo romanzo di Sabrina Campolongo che leggo, dopo Ciò che non siamo.

L’inizio della narrazione è soft, quasi leggera: la crociera, le scaramucce familiari, le piccole incomprensioni, le insoddisfazioni di una donna adulta che fatica a trovare la propria valvola di sfogo ribaltandola così sulla figlia…

Più si va avanti, però, più entriamo nella mente dei protagonisti e non riusciamo a uscirne. Le loro personalità e i loro pensieri diventano concreti perché potrebbero essere i nostri. Emma con la sua cronica insoddisfazione, Elisa giovane adolescente che può inciampare negli sbagli tipici della sua età e infine Cristian, il primo figlio di Emma, che si trova a bilanciare mamma e sorella, senza riuscire però a mitigare il corso degli eventi.

Perché il giorno del provino tutto precipita, verso un finale che non mi sarei mai aspettata.

Lo stile di Sabrina è preciso, non trovo aggettivo che lo definisca meglio. Sapiente, anche, nell’unire alla sua fluidità parole volgari o modi gergali. Ne esce una narrazione pulita, senza sbavature, che è al servizio della storia e dei personaggi, e non il contrario.

Questo è il primo libro, quest’anno, che mi ha fatto tirare le due di notte, non riuscivo più a lasciarlo.

Se ancora non conoscete questo editore milanese (malemalemale), mettetevi questo titolo in lista, non potete non rimediare.

PS: avrei voluto fare un’analisi con Madame Bovary, ma non l’ho ancora finito. A una certa, la Emma di Sabrina mi ha proprio chiamata dallo scaffale. Rimando dunque la comparazione a fine lettura del classico.

Questo il link Amazon del libro: LINK

E qui invece quello di Pagina Uno: LINK

Fateci un salto.

 

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