Sei ancora in tempo per cambiare idea. Non ti sposare, figlia.
So di non essere mai stata un esempio fulgido di coerenza. Ieri ho provato a sfilare la fede ma il dito le si è ingrossato attorno, gravato dagli anni. Mi sarei amputata l’anulare, giuro, per togliermela.Così sarei diventata come il nonno, ricordi? Lui non ce l’aveva, l’anulare. Se l’era preso una pressa sul lavoro. Mi aveva guardata dritta negli occhi, trent’anni fa, in un giorno d’aprile limpido dopo tanta pioggia.
“Non sposarti, sei tropo giovane” mi aveva detto. Un’ora dopo mi aveva scortata lungo la navata.
Ti faccio la stessa preghiera, mentre sento il cerchio d’oro intorno al dito spezzarmi anche il respiro.
PS: in word, times new roman 12 classico, giuro erano otto righe!
PSS: come sempre al mercoledì, il pezzo è mio e non è presente nel libro, anche se in questo caso mi azzardo a credere che a Isabel potrebbe piacere.
#raccontidauntitololkl
In otto righe hai comunque fatto uscire una vera storia. Mi è piaciuto molto.
Ti ringrazio! All’inizio ho scritto e cancellato quindici volte (sto finalmente scrivendo altro oltre agli esercizi per il blog e la mia mente inizia a essere focalizzata, per questo però è importante continuare con il laboratorio!), poi invece mi sono appoggiata su delle immagini vere e tutto si è ri-assestato!