Ormai sapete che il martedì vuol dire esercizio di scrittura, e quindi eccoci qui! Le mie peregrinazioni web mi hanno portato sul sito Writer’s digest, dove mi sono sparata un po’ di articoli relativi alla trama. Esattamente come diceva il mio insegnante di sceneggiatura in quel di Londra, ciò che muove una narrazione sono le domande. Più sono le domande che riuscite a suscitare nei vostri lettori, più questi saranno invogliati a continuare la lettura. Le domande ovviamente non sono solo quelle sulla trama (il classico “e ora che succede?”), ma anche quelle esistenziali, che pongono un quesito interno al lettore stesso.
Proprio da questo spunto ne ho trovato un altro, per mettere in moto un esercizio di scrittura che secondo me può fare molto (poi vediamo domani, magari il risultato è pessimo. Dovrà anche capitare, prima o poi!).
L’esercizio si chiama appunto LE TRE DOMANDE.
Senza pensarci molto, di botto, ponetevi tre domande su una storia.
Con chi parlava al telefono la ragazza della metro?
Cosa ha in borsa?
Perché sembra triste?
Dove corre Marco?
Perché non ha la giacca a febbraio?
E perché ride?
Giuro, questo due spunti sono usciti naturali e senza pensarci più di un decimo di secondo, vedrete che sarà così anche per voi e in un attimo avrete uno spunto personale su cui lavorare!
Io domani scriverò il mio solito racconto su tre domande (che poi metterò nel commento). Non so se saranno queste o altre tre. Ovviamente sono curiosissima di sapere che ne pensate dell’esercizio e del ragionamento sulle domande. Come sempre, se vi aggradasse di unirvi, usate il buon vecchio #raccontidauntitololkl.
ottima questa cosa delle tre domande! Devo rimettermi a scrivere racconti cavolo
Sì, devo dire che è un esercizio niente male!