—Emma… Emy… Emma. Il suo nome cade ritmico, ripetitivo e liquido, come una goccia in una vasca piena d’acqua.
“Emma!”
Si rassegna ad aprire gli occhi.
L’acqua che sciaborda è fuori dalla cabina, oltre la vetrata. Il corpo massiccio di Eugenio -avrà preso almeno venti chili in questi tre giorni di crociera – le chiude la visuale, è chino su di lei, una mano a pochi centimetri dalla pelle nuda del suo braccio, ne avverte il calore anche se non la sta toccando.
“Mi hai detto di svegliarti. Sono quasi le sette” si scusa. Si stringe nelle spalle continuando a guardarla, attende un suo cenno senza farsi indietro. Goccioline di sudore gli imperlano il naso arrossato e la fronte ampia, sopra e sotto il segno bianco del ponte degli occhiali.
E sì che non ha fatto altro che spalmarsi la protezione solare, pur restandosene rintanato all’ombra, con il suo giallo sulle ginocchia. Lei solleva una mano a scostarsi i capelli dalla fronte.
“Ok”—
PS: approcciarsi a un grande classico come Madame Bovary è impegnativo e può anche essere pericoloso, vista la grandezza a cui si va incontro. Eppure sono sicura, già dall’incipit e dopo aver sentito la presentazione del libro, che Sabrina se l’è cavata egregiamente, lasciandoci un romanzo che non vedo l’ora di iniziare (ma prima devo leggermi Flaubert, sennò non vale!)
Entrambi egregi
Guarda, ho conosciuto personalmente Sabrina e posso garantirti che scrive in modo spettacolare. Sono già sicura che anche questo romanzo mi piacerà tantissimo!
caspita che bello
le piccole realtà editoriali mi stanno dando una marea di soddisfazioni 🙂
è il tuo mondo gioia ed è giusto che questo avvenga e ti nutra costantemente
parole sante!
🙏😁