Pensieri sconnessi di un ex-ventisettenne

Pensieri sconnessi di un ex-ventisettenne. 1: Mo quanti anni c’avrei, scusi?!

Dovete sapere cosa faccio dall’una circa fino alle tre. Invece di dormire, come ogni cristiano, il mio cervello impazzisce e inizia ad arrovellarsi sui temi più disparati.

In questo periodo mi sento strana, parecchio. Parlando con la mia psicologa Zanardi scopro però che non è solo una mia sensazione. E ampliando il discorso anche le altre donne che frequento ne stanno soffrendo.

Ebbene, si tratta della sindrome Ibrida, legata al titolo di questa nuova mirabolante rubrica: l’essere (o il diventare, non nascondetevi) EX VENTISETTENNI.

Come potrei spiegare l’ennuì che mi ha colpita dal mio compleanno in avanti?

Il fatto è questo: credevo, credevamo, di avere tempo.

Quel numero un po’ pauroso, dove la nostra età inizierà con un tre e non più con un due la vedevamo lontana, remota. Invece no, è lì dietro l’angolo.

Ho sempre considerato i trent’anni come un personale 20-12-2012, insomma la fine del mondo del calendario Maya. Il momento in cui devi anche un po’ smettere di cazzeggiarti e diventare una sorta di adulta vera.

Quindi adesso avrei solo due anni per pubblicare libri, viaggiare, uscire a ballare e ubriacarmi e soprattutto sposare Pedro Pascal?

Non fraintendetemi, ci ubriacheremo anche dopo i trenta, ma quello che intendo è che smetteremo di essere delle ventenni. Libere libellule a solcare placide le acque (non ho idea da dove mi sia uscita questa metafora che devo ammettere è bellissima. Mi faccio i complimenti da sola. Annamo bene).

Il bello è che la deadline della fine del cazzeggio abbiamo continuato a prorogarla.

Non so quanti anni avevamo (venti, forse?) ma stavo parlando con Santa Mery. E nei nostri discorsi folli di ragazzine credevamo che a ventiquattro anni saremmo state belle che accasate e affigliate.

Adesso invece continuiamo a procrastinare il momento crescita.

Io, tanto per cominciare, non so ancora che ho ventotto anni.

Uno: i numeri pari non mi piacciono (quando ne avevo ventisei, verso la fine, aumentavo già a ventisette confondendo i miei amici jivers).

Due: mancano ventiquattro mesi e basta (anzi ventitré bella, february is gone) ai trenta? Whaaaaaaaaaaaaaat?

Non mi sento una ventottenne, affatto. Un tempo credevo che a ventotto anni eri grande, saputa, un minimo le idee chiare le avevi.

Io invece mi barcameno ancora tra l’editing del libro e la ricerca di un lavoro che non mi faccia venire voglia di annegarmi nell’Adda o nel Tevere a seconda della mia ubicazione.

Questo post per voi non ha senso? Può essere, ma in quel caso non siete ex-ventisettenni.

Beati voi.

 

 

 

10 pensieri riguardo “Pensieri sconnessi di un ex-ventisettenne. 1: Mo quanti anni c’avrei, scusi?!

  1. Con questo post hai descritto perfettamente la mia situazione! Io non ho 27 anni ancora, ma ne ho 24 (molto vicina ai 25) però soffro della stessa sindrome!
    A volte mi sembra che la vita mi stia sfuggendo tra le mani, che ho fatto troppo poco, visto troppo poco, e che prima che me ne accorgerò saranno arrivati i 30, poi i 40 e così via.
    Anche io formulo questi pensieri nella fascia oraria 1-3 ahah 😉

    1. Tranquilla, tu sei ancora in tempoooooooo! Però questa cosa, vedere davvero che non è solo un problema mio, mi sta aiutando a sentirmi molto meglio 🙂 E poi non hai fatto poco, hai un blog stupendo e tra pochissimo uscirà il tuo primo libro (anche Immortal è nato con i miei venticinque anni, che ricordi!). Un bacione!

  2. quando avevo 20-25 anni, immaginavo che a 30 sarei stata così:
    disoccupata,
    senza un fidanzato/compagno,
    ancora a casa dei miei,
    invecchiata e ingrassata
    abbandonata dalle mie amiche tutte sposate

    invece le cose sono andate il contrario di quello che mi aspettavo/temevo (a parte qualche kg in più 🙂 )
    ora ho quasi 34 anni, ma ricordo che a 30 anni avevo appena iniziato a lavorare per l’ azienda dove lavoro adesso, stavo da un anno con il mio attuale marito e stavo per andare a vivere da sola. le amiche, quelle vere sia single che sposate sono rimaste. insomma la vita è imprevedibile, non fare come facevo io, non pensarci più ai 30 anni! 😉

    1. Grazie mille del consiglio, ci proverò! Sulla questione amiche vado abbastanza sul sicuro, perché non si libereranno mai di me 🙂

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