Mi sveglio grazie alla musica di Charlotte. Meglio così, magari per una volta riesco a uscire di casa a un orario vagamente decente!
Faccio i compiti, mentre nel frattempo parlo con lei. Poi pranzo con il mio salmoncino mentre maledico la pioggia, che inizia a tempestare (e che finisce quattro secondi dopo per far spuntare il sole… ma cos’ha, il clima di ‘sto paese?).
La mia meta oggi è il museo di Charles Dickens. Direi che cade a fagiolo: è Natale e io sto iniziando adesso Great Expectations.
La casa museo mi è piaciuta, perché è completamente visitabile. Ci sono molte memorabilia, che includono la sua scrivania (che Andrea mi ha promesso. Proprio quella.). Tutta la casa è super addobbata per il Natale (giusto per darvi un idea, A Christmas Carol è andato in stampa a metà dell’800 e da allora non è MAI stato fuori stampa. MAI. Per duecento anni) ed è molto suggestiva, ma non credo che il giro valga il prezzo del biglietto, ben nove sterline. Cioè… il Joan Soane è gratis, e ha dentro un museo… Non so. Bello ma non imprescindibile.
Una volta finito il mio giro, vado al Roaster a fare i compiti di sceneggiatura e a sistemare un po’ i documenti sul mio pc che al momento vive di entropia.
Infine corso, e per i primi quindici minuti di lezione sono da sola! Ma è mai possibile? Il tipo inquietante arriva addirittura alle sette e mezza, come se nulla fosse, e senza compiti! E si alza per andare a scaldarsi da mangiare, che poi consuma bellamente in stanza. Che cafone. Io tra l’altro non capisco una parola, che sia una, quando parla. In questo corso sono la più brava proprio a mani basse.
Comunque, lezione molto interessante ma resta la leggera disorganizzazione e il fatto di non avere materiale un po’ mi pesa.
Una volta fuori, e dopo aver finalizzato delle super novità per la mia paginetta in arrivo da gennaio di cui sono super super super happy, spesa da Sainsbury e poi casa, dove mi imbatto nel fidanzato della mia Ginkuro. Non era lei perché era magrino, la mia volpina è più arruffata.
Mi attacco a Narcos come se non ci fosse un domani e poi nanna. Di Charlotte non c’è traccia, ma non mi risulta avesse degli impegni. Quindi… Mistero!
Day 52, solved. Inizia il conto alla rovescia.

